Il Canzoniere
Deve essere ripetuta tutta la coppia di versi iniziali. Nota che gli accordi sono solo indicativi: raramente ho sentito cantare il Gaudeamus con accompagnamento musicale, e in ogni caso la tonalità è decisa da chi lo intona, ogni protesta essendo assolutamente fuori luogo e rapidamente castigata. |
Gaudeamus Igitur Iuvenes dum sumus! [bis] Post iucundam iuventutem, Post molestam senectutem Nos habebit humus. [bis] | DO FA SOL DO SOL DO SOL DO SOL FA SOL DO |
|
|
Di canti di gioia, di canti d'amore risuoni la vita, mai spenta nel cuore: non cada per essi la nostra virtù! non cada per essi la nostra virtù! | DO FA SOL DO FA SOL DO LA- MI- DO SOL DO FA SOL DO | |||
Dai lacci sciogliemmo l'avvinto pensiero, ch'or libero spazia nei campi del vero, e sparsa la luce sui popoli fu. | ||||
Ribelli ai tiranni di sangue bagnammo le zolle d'Italia; tra l'armi sposammo in sacro connubio la patria e il saper. | ||||
La patria facemmo, co' petti e co' carmi superba nell'arti, temuta nell'armi, esempio alle genti di forza e saper |
Amamus puellas sed paulum porquettas quae nobis menant cannulam si nos palpamus tettas, quae nobis menant cannulam si nos liccamus ficam et nos venire faciunt in minus quam non dicam. | DO FA DO FA DO SOL DO | |||
Sumus omuncoli, pueri appellati, semper sine more, semper scappellati; Imus ad casinum accipimusque scolum, piattulas, siphilidem et musculum in culum! | ||||
Sumus semper tauri, sumus numquam boves, diligimus liccatas et sexagintanoves! Commercio librorum: non sumus cogliones, vendimus grammaticas, accipimus goldones. | ||||
Est principium vitæ, in vino et in amore, dulcis et decore, in ficam semper sbore!!! |
Ogni città le sue donne ha e qua e là qualcuna ci sta ma non a Padova. | LA LA7 RE LA MI LA |
Ogni beltà presto finirà che in tarda età, chi mai te lo da? perfino a Padova. | |
Come è triste goder senza compagnia e non volerla dare via senza alcun rimpianto; farlo al primo appuntamento forse un po' di gioia ti darà ma non a Padova. | RE LA MI LA MI RE MI LA |
Verginità non è santità e in verità ti piacerà... ma sei di Padova. | |
Goditela con tranquillità: ti riempirà di felicità, non c'entra Padova. | |
Com'è bello goder in tua compagnia io ti ho fatto capir quanto bello sia darsi in poco tempo; sì, lo so, hai aspettato tanto, ma se poi l'amore sboccerà a culo Padova. |
Se io avessi previsto tutto questo, dati, cause, pretesto di chi viene e chi va via credete che per questi quattro stracci e un gioco da coglionacci avrei fatto Goliardia? "Va bene, ammetto di aver cazzeggiato, e pagherò da bere ed andrò in braghe": son solo scuse, motivazioni vaghe, per quanto questo appaghi i membri del Tribunato. | DO SOL LA- MI- FA SOL DO SOL DO SOL LA- MI- FA SOL DO FA DO RE- SOL7 DO SOL LA- MI- FA SOL DO | |||
Mio padre ci provava a ragionare, a dirmi che studiare non è cosa bastarda; mia madre non aveva poi sbagliato a dir che un laureato conta più di un goliarda; ventenne, ingenuo, ho perso la testa credendo di trovarmi tra gli uguali: e un cazzo in culo, e gran seghe mentali, e dubbi esistenziali son quello che mi resta. | ||||
Voi principi, pluribollati austeri, militanti severi, chiedo scusa a vossia; però non credo che sia con la forma, conoscendo la norma, che si fa Goliardia; Goliarda innamorato, quasi pazzo, io voglio divertirmi e divertire: mi parli chi ha qualcosa da eccepire, dica quel che ha da dire, ma non mi cachi il cazzo. | ||||
Voi grandi, voi infallibili e migliori, voi veri signori, Goliardi d'alto rango: "tu cacca, culo, tu matricolaccia, tu schifo, tu merdaccia, va' e rotola nel fango". A volte penso "chi me lo fa fare di stare in mezzo a questi due minchioni", e solo grazie a quattro amici buoni, e non per voi coglioni, decido di restare. | ||||
Io niente, io tutto, io idiota, io cretino, io mulo, io triestino, goliarda per errore, io stronzo da gettare in fondo a un cesso, io pirla, mona, fesso, io peggio che peggiore, capace di dire solo cazzate, amorfo, pieno di difetti e vizi: ma non mi toccano i vostri supplizi né gli acidi giudizi che son solo troiate. | ||||
Ma se avessi previsto anche il processo, l'ira, i giochi da fesso, l'avrei sempre fatta mia: adoro gioco, fumo, donne e vino mi piace far casino, amo la Goliardia; e se anche spesso mi incazzo e protesto non potrò mai decidermi a mollare: ho tanta voglia ancora di giocare con chi lo vuole fare, e a culo tutto il resto. |
Con la scusa di Cristo Redentore, le donne vanno in cerca di un giocondo che, già stanco di stare solo al mondo, va in cerca di carezze e di calore; e quando hanno trovato il loro biondo, lo portano ai congressi a far l'amor. |
Bianco Padre, che da Roma non ti curi di 'ste beghe, guarda un po' che brutte streghe noi ci tocca sopportar: son pelose, impiastricciate, sono racchie, sono storte! Molto meglio fia la morte che portarsele all'altar. |
Vedi quel lago dov'è caduto Gasparo? L'acqua salata gli avea corroso il bischero; povero Gasparo: non può più cavalcar. donne, vendetela: che la tenete a fare? Viene l'autunno e rischia di appassire, viene l'inverno e rischia di gelare, vie nprimavera e rischia di fiorire, viene l'estate e puzza di baccalà! | (DO) SOL7
DO | |||
Ragazze in camera, la bionda è libera, facciam la doppia, facciam la tripla! | (SOL7) | |||
Bimbe belle, facciamo l'amore che è la cosa più bella del mondo: chi non chiava nel tempo giocondo quand'è vecchio lo prende nel cul! | DO FA DO RE SOL7 | |||
Fate largo, che passano i giovani, i seguaci di Bacco e di Venere, coi cappelli color d'ogni genere e la fava rivolta all'insù! | ||||
Che ci frega se voi professori siete vecchi, bavosi e tiranni? I goliardi hanno sempre vent'anni, anche quando ne hanno di più. |
Segni ricorrenti e casuali danno luogo spesso a qui pro quo, e relazioni semplici o banali finiscono in fox trot. |
Bionda scontrosa e ritoccata, ti aggiusti quella smorfia ed anche il bluff, mantre l'orchestra stanca di Bongusto rimedia un po' di jazz. |
Bionda,
soldi gioielli e troppo gel! Nessuno qui davvero fa per te, ma quelle cosce atomiche stanotte son per me! |
Di te, giuro, non me ne importa un acca: son qui solo perché non pago io... e intanto quel tuo sguardo, a poco a poco, s'inganna con il mio... |
Il rimedio il l'ho e te lo cedo: tra poco ci si alza e si va via, e senza scomodare il sentimento ti voglio alla follia. |
Bionda... |
Il pianoforte attacca un noto "standard" il clarinetto replica allo swing, e quella bionda stupida ma fica con gli occhi dice si! |
Giro girotondo ogni giorno penso a te; sei tutto il mio mondo e lo tengo caldo per te ma sei una troia: | DO SOL DO SOL DO SOL RE SOL RE | |||
bomba come una fontana sei una puttana mi fai becco dieci volte alla settimana sei una mezzasega mangiami la tega menami l'uccello e vai così forever. | SOL RE MI- DO RE SOL RE MI- DO RE SOL |
|
|
C'è una trattoria fuori città, se vieni insieme a me ti mostro dove sta; c'è tanto verde l'aria è fresca assai, si mangia genuino: ti divertirai. |
Una cosa non capisco, mi sembra molto strana: cambiano cuoco ogni settimana... |
Buon appetito, ma dimmi perché il cuoco è sparito, chissà dov'è; guarda c'è un dito nel mio caffè, guarda c'è un occhio nel tuo bignè. |
In mezzo alle orecchiette che hai voluto tu ce n'è una più grossa, con un pendaglio blu; l'insalata mille gusti ha un aspetto molto bello, ma quei cosini rosa non ti sembrano cervello? Il prosciutto ha impresso il marchio della qualità; no, guarda meglio: è un tatuaggio dei parà. |
Buon appetito, ma dimmi perché il cuoco è sparito, chissà dov'è la salsa piccante che sapore che ha: si è coagulata, sangue sarà... Buon appetito, dai vieni con me: qui tutto è buono, buon appetito a te. |
Classico tra i classici della goliardia, si canta in genere alle nomine; al posto dei tre puntini va gridato con quanto fiato si ha in corpo il nome del nominato o della vittima designata. Tradizione vuole che, al termine della canzone, la stessa vittima gridi "ahi, che mal!" per dare l'opportunità ai cantori di concludere: "te sta ben, culaton!" o "te sta ben, putanon!" (a seconda del sesso). |
È il canto della mosca quello che tu non sai, e se imparar lo vuoi noi te lo insegneremo: | DO SOL DO RE SOL |
queste son le nostre grazie, questi sono i nostri doni, ... Vai fuori dai coglioni, tanto in culo, tanto in culo ce l'hai già! | DO SOL DO FA DO SOL DO |
Viene cantata talvolta al posto della "morte del Bischero" come introduzione al "Bimbe Belle". Gli accordi sono DO e SOL, alternati con una semplicità tale che scriverli di fianco al testo sarebbe stato offensivo nei confronti del musico. |
Non ci saran più vergini, nemmeno verginelle: sotto le nostre possenti cappelle scomparirà la verginità. |
La figa leccherem fino alla morte, le chiaveremo tutte, dritte e storte, fincé un solo cazzo resti al mondo, nel nome di Gesù, nostro redentor! |
Bacchettate sulle dita in premio a chi non conosce il giro della Canzone del Sole di Battisti! In ogni caso, gli accordi sono LA - MI - RE - MI a ciclo continuo. E a chi non passa più, affari suoi. |
|
|
No! Il cazzo quando sorge su pian, piano e poi, qualcosa si diffonde tutto intorno a noi, e cade, scivolando piano, piano, non sugli alberi o i cespugli ancora in fiore, ma negli occhi di una donna, ancora pieni d'amore. |
Chi gettò Celestina nel rio? Chi la gettò? È stato un servo di Dio che la gettò: ci fece cadere la goccia che la impregnò e, per non restare trombato, Celestina nel rio lui gettò. |
Usa il guanto se vuoi chiavar, con la goccia non ci scherzar: anche il seme sacerdotal può impregnar. |
Nel cielo della notte una stellina lampeggiò nella caverna una troia onta lo cagò e saltò fuori un brutto ceffo sporco di pipì patetico ridicolo guardate eccolo lì |
Christo ma quant'è suino il dolce Christo rosa e piccolino è buffo Christo prega suo padre lo implora: "Perché mi hai fatto senza palle?" |
Christo è triste è solo è crocifisso Christo al legionario chiede aiuto Christo: "È sempre aperta la mamma mia per te" |
È bello avere un porco per amico puoi farti la sua mamma e il suo papà io ti sono contro sai che ti dico che se ti prendo a pezzi ti farò |
Christo ma quant'è suino il dolce Christo rosa e piccolino è buffo Christo attento Christo ti inchioda quello lì |
È un maiale cosmico che ringhia con mosto e pipistrelli pace a Christo non darò e setola per setola così lo scannerò E visto che mi piace mortadella ne farò |
Christo ma quant'è suino il dolce Christo rosa e piccolino è buffo Christo prega suo padre lo implora: "Perché mi hai fatto senza palle?" |
Christo è triste è solo è crocifisso Christo al legionario chiede aiuto Christo: "È sempre aperta la mamma mia per te" |
È bello avere un porco per amico puoi farti la sua mamma e il suo papà io ti sono contro sai che ti dico che se ti prendo a pezzi ti farò |
Christo ma quant'e' suino il dolce Christo rosa e piccolino e' buffo Christo prega suo padre lo implora: "Perché mi voglion far la pelle?" |
Christo è triste è solo è crocifisso Christo al legionario chiede aiuto Christo: "È sempre aperta la mamma mia per te" |
Clerici Vagantes ci chiamavano una volta, quando bussavamo e cantavamo ad ogni porta; e donne e donzellette ci offrivano l'amore: era dolce e stimolante come un sorso di liquore. | SOL LA- RE SOL SOL LA- RE SOL |
Gira,
gira, gira la ruota della vita, godi quest'istante, doman non v'è certezza; passan le stagioni della giovinezza, passan le stagioni della gioventù. | SOL LA- RE SOL MI- LA- RE SOL |
Con lo sguardo torbido e il pampino stillante ci precedeva Bacco, gridando: "avante, avante!"; sui nostri nostri visi lieti splendeva sempre il sole e si specchiava Venere, regina dell'amore. | |
Gira... | |
Nelle taverne oscure, con passione, ai dadi e ai canti passavam del tempo e la stagione; ora fra i grattacieli ed i caffè fumosi si aggirano, impegnati, politici furiosi. | |
Gira... | |
Donne e donzellette intreccino ghirlande, tra i frutti della vigna si balli in sarabande; ritorni sopra ai visi il ghigno dei goliardi, il vino scorra a fiumi, ma sian lucidi gli sguardi. | SOL DO SOL RE SOL DO SOL RE |
Gira, gira, gira la ruota della vita, godi quest'istante, doman non v'è certezza; passan le stagioni della giovinezza, passan le stagioni della gioventù. | SOL DO SOL RE SOL DO SOL RE |
I colori del giorno sono idrogeno e carbone, gli occhi quasi chiusi sopra l'acqua del mare; facciamo collezione di conchiglie e di sale, perché il tempo passa più piano senza pensare. | MI- LA- SI7 MI- MI- DO7 SI7 MI- SOL DO SI7 MI- LA- MI- SI7 |
Luca ha sempre avuto il brutto vizio di giudicare: da bambino mi diceva "questo non lo devi fare". Ora parla più piano e cerca un amico più vero, magari mezzo giallo e mezzo nero. | |
Ma
noi non resteremo immobili, perché noi non siamo mica isole; forse è vero: siamo gli ultimi, fuori e dentro nelle favole. | SOL DO LA- RE SI7 SOL SI- LA- MI- LA- SI7 MI- |
Alle tre del mattino ho visto Icaro volare sopra bianche rive, in mezzo a nuvole scure: perforava il silenzio in cerca di un altro sole, perché Icaro è leggero quanto vuole. | |
Ma in queste notti fatte a fiori comuni non è il momento di mettersi le ali; in queste notti fatte di nuvole e gente è tardi, ho sonno e poi non è importante... | |
Ma
noi non resteremo immobili, perché noi non siamo mica isole; forse è vero: siamo gli ultimi, fuori e dentro nelle favole. | |
Chiamaci
pure uomini: nelle mani abbiamo un sogno gelido... Forse è vero: siamo gli ultimi che ogni giorno continuamo a viverlo... che ogni giorno continuamo a viverlo... che ogni giorno continuamo a viverlo. |
Le parti in corsivo vengono eseguite da una seconda voce o dal coro. Per gli accordi si legga la nota a "alla Carica". |
Che bei cul carnosi hanno i bimbi di Viareggio: hanno l'ano morbido come il chewing-gum. sì, sì, come il chewing-gum, proprio come il chewing-gum. |
Culi voluttuosi come eunuchi musulmani: se all'amor ti invitano, non puoi dir di no! non puoi proprio dir di no, non puoi proprio dir di no! |
Creolo, palpami il malleolo, succhiami l'alveolo fino al pancreas! prendilo, tra le chiappe stringilo, nel budello avvolgilo fino al duoden! |
Vieni su in pineta: ti darò una caramella; qui fa un caldo torrido: tira giù gli slip. sì, sì, tira giù gli slip, tira proprio giù gli slip. |
Che pisello tenero, sembra proprio una primizia; guarda il mio coriaceo, viola di passion... sì, sì, viola di passion, proprio viola di passion. |
Creolo... |
Il mio culo ha fatto prack, ed è un'enorme flatulenza: mi succede coi fagioli ad incredibile potenza; ha subito un grosso shock la mia nuova fidanzata, è svenuto il cameriere nel servire l'insalata. | LA- SOL MI- LA-
ecc. |
È un gas nervino, ti fa diventar cretino; ha un odore di topo morto che ti lascia col fiato corto, lui si attacca contro il muro, lui ti scardina la porta; e il dottore viene a dirmi "digestione un po'contorta"... | |
Non
petate, no, per favore no: un odore così, no, non lo reggo, no! | DO SOL MI- LA- DO SOL MI- LA- |
Le mutande han fatto crack e questa volta son fregato: a giudicare dall'odore, son sicuro che ho cagato. Son figure barbine, che ti fanno sputtanare: quattrocento e più invitati che si senton soffocare; | |
mentre svuoto la mia panza sta arrivando l'ambulanza; già mi assale lo sconforto: sto vedendo qualche morto. È un gas nervino, può uccidere un bagnino; stan fuggendo i commensali, con conati micidiali | |
e
non petate, no, per favore no: un odore così, no, non lo reggo, no! | |
Il mio culo ha fatto prack, ed è di nuovo emergenza, da quando il meteorismo è diventato prepotenza, | |
e
non petate, no, per favore no: un odore così, no, non lo reggo, no! oh, oh, non lo reggo, no! |
T'ho messo l'uccello nel culo: hai sentito un dolores, ma lo scuelo ho beccato l'istesso, con mucho dolores. Tu potessi crepare all'istante, schifosa megera! Io vado a dormire da solo, oramai, questa sera. |
Ti conobbi seduta su un cesso, però mi piacesti l'istesso: il cuore batteva, l'uccello fremeva... |
Passarono i giorni veloci, i sessi si uniron feroci, ma un triste mattino ho sentito un dolores... |
Sentivo prurito al'uccello, giungeva quel male novello: sembrava vaiuelo, ma era lo scuelo... |
Mia cara, io quero te dica: bacati ci hai il culo e la
fica; bisogna te pierda: sei proprio una mierda! |
E adesso che meglio ti ho conosciuta mi vergogno un pochino di me: l'altra sera nel tuo appartamento ho sbagliato il comportamento... | DO MI- LA RE- SOL SOL7 DO MI- RE- SOL |
ma spero tu possa capir certe cose: una donna come te, che studia psicologia, si interessa di sociologia; perciò io ti dirò parole buone, quattro parole in tranquillità: | DO MI- LA RE- SOL SOL7 DO MI- RE- SOL SOL7 DO MI- FA SOL(7) |
Comunione e liberazione, è partita la processione, il problema della fame, la Santissima Trinità: dai, parliamo di cose importanti, di argomenti davvero scottanti; | |
son d'accordo con te: per poter stare insieme c'è bisogno di un nesso comune, di interessi perlomeno adiacenti alla luce degli avvenimenti, perciò io ti dirò parole buone, quattro parole in tranquillità: | |
Se me lo fai, se me lo fai diventar duro io studierò, io studierò Martin Lutero; imparo a memoria il Corano se me lo prendi un po' in mano; | |
se me la dai, se me la dai seduta stante imparo a memoria la vita di Dante e sulla Divina Commedia scopiamoci qui sulla sedia e poi ti chiaverò sul lavandino, semplicemente cantando "only you"... |
Siamo le donne senza le gonne, facciamo l'uomo disperar: l'uomo egoista, porco e schiavista vuole per forza comandar. È lui che ci ha i calzoni, è lui che ci ha i coglioni; chi se ne frega, facciam la lega e il maschio sconfiggiam! |
Poi,
quando lui vuol far l'amore, lo respingiamo con ardore: noi di Minerva le seguaci siam, per la famiglia più non ci battiam; per conquistar l'egemonia non siam disposte a darla via, e da Galeno più non andiam a farci visitar! |
Col grembiulino, col mestolino noi lo faremo cucinar, lavare i piatti, rifare i letti, ed il salotto spolverar; ed alla sera in casa, per fare quella cosa, con gran piacere questo sedere gli farem sospirar! |
Noi
non vogliamo la pannocchia, noi siamo dell'altra parrocchia: siam femministe per l'eternità, l'uomo è soltanto una futilità; al posto dell'uomo del cuore, ora ci abbiamo il vibratore: ed un bottone basta pigiar per farci sollazzar! |
Siam femministe, dure, razziste, a noi ci piace contestar! L'uomo di paglia, sporca canaglia, noi lo vogliamo strapazzar; e se lui farà il duro, un chicco di cianuro: e lo ammazziamo, poi lo spogliamo, e a pezzi lo facciam! |
Noi non vogliamo... |
Dormi, s'è fatto tardi; sono ore che mi guardi in silenzio e che non parli... | DO FA DO FA DO FA SOL7 | |||
Tranquillizza le tue gambe nervose: sono come ragazze offese, carine e troppo vanitose... | ||||
Sciogli i capelli, lasciati andare, hai gli occhi stanchi dell'amore; spegni la luce, vieni subito qui, io ti voglio bene... | LA- MI FA DO FA DO SOL7 | |||
In questa stanza all'ultimo piano, in questa stanza appiccicata al cielo, una donna m'ha detto "amore, ora non sei più solo"... | ||||
Ti avevan detto che sono bugiardo, ma tu non credere a quelle parole: sono solo un uomo normale che ha bisogno d'amore. | ||||
Ti avevan detto che son pericoloso, ma sono solo un pochino nervoso; l'amore mi rende tranquillo: l'hai capito o no? | ||||
Allora dormi, e non preoccuparti: difficilmente il sole domani potrà disturbarti... Dormi, e respira piano; tanto tra poco respirerai sempre di meno... | ||||
Le mie mani sul tuo collo e tutto quanto qui diventa più bello: vedo le pareti girare, oh sì, ti vedo morire! | ||||
Come sei bella quando gridi "aiuto", l'ultimo respiro, l'ultimo saluto... Il fondo-tinta non ti serve più: sei diventata blu... | ||||
Come sei bella con la lingua fuori, con quegli occhi così grandi e profondi... Ti chiedo "cosa c'è che non va?", ma tu non mi rispondi... | ||||
Non ti diverti, ti vedo un po' tesa; forse dovevo inventare qualcosa: probabilmente con i piedi all'insù ti divertivi di più... | ||||
Dormi. È finito tutto. Con lo sguardo assente insegui le ombre sul soffitto. Fuori - senti? - urlano le sirene: probabilmente stanotte qualcuno si è sentito un po' male... |
Gli accordi sono quelli classici dei Blues in MI (vedi per esempio l'immmortale Excrement Blues) |
A go catà sento carte par tera, le go catà sora el marciapiè: me so comprà un giubotto da guera e un par de anfibi del '43. |
A mi so el duro metropolitano, mi so el duro metropolita-a-a e mi so il duro metropolitano che quando rivo, quando rivo, quando rivo... ...se scansa anche el sacrestan. |
A mi so el capo de 'na compagnia: i ne ciama le anime nère; tutte le sere sora el cavalcavia a butare basso le piere, e serco de ciapare, serco de ciapare, serco de ciapare i tram... |
St'altra sera gero massa tranquilo, a gero duro come na rocia: so' 'nda fora co n'amigo mio e ghemo menà forte un bocia. I me mola, i me mola, i me mola, drio i can... |
Cole femene so massa crudele: mi le trato pezo de un cane, mi no riesso miga a stare fedele e ze per questo che vado a puttane. E me saluda, me saluda, me saluda, me saluda le african... |
Al sabo sera vago in disco balera: in mezo a tutte chele fighe de legno resto solo con la canottiera, e de sudore tutte le impregno. I me saluda, i me saluda, i me saluda, i me saluda da lontan... |
E la domenica mi vago allo stadio, mi ghe vago col me drapelo, mi me porto sempre la radio e la tegno vissin al corteo. E se sfregia, e se sfregia, e se sfregia, e se sfregia l'ascolan...! |
Avevo un cagnolino di pezza, avevo una clavicola rotta; speriamo che nessuno mi fotta quel biondino che vedo laggiù! | LA- MI LA- | |||
Ma
perché, amore mio, sei andata via e non mi hai detto addio? [bis] | LA- RE- MI LA- |
|
|
(lento) | Vi ho parlato di queste mie doti, e dato i dati del mio connotato, che vi prenda una fitta al costato se provate a chiamarmi... Gesù. |
Il giro di accordi è il più classico dei giri Blues in MI: MI e LA alternati (giocando con le settime e le quarte), quindi in sequenza SI7 - LA7 - MI. |
Ma che cos'è quella cosa marrone che lentamente dal culo si stacca, eventualmente alla coscia si attacca... È la cacca! È la cacca! E la cacca va giù, sempre più giù: Excrement Blues. |
Ma che cos'è quello strano animalo che se lo tocchi diventa un palo, eventualmente alla coscia si avvinghia... È la minchia! E la minchia va su, ma poi torna giù: 'sto cazz'n'blues. |
Ma che cos'è quella cosa pelosa che titillata diventa brodosa, eventualmente ti accoglie sorniona... È la mona! E la mona va qua, là: ma chi ce la dà? Pacchio blues! |
Evviva gli ombrelli Pirelli che paran gli uccelli, che paran gli uccelli, Evviva gli ombrelli Pirelli che paran gli uccelli, dall'umidità. | DO SOL DO SOL SOL7 DO |
Il barone Fanfulla da Lodi, condottiero di gran rinomanza, fu condotto un bel giorno in istanza da una donna dai facili amor. | DO SOL DO |
Era vergine il prode Fanfulla, ma alla vista di tanta maliarda tirò fuori la casta alabarda e con zelo si mise a giostrar. | |
Gran condottier, gran cavalier, cessa di far la guerra, la guerra, la guerra; gran condottier, gran cavalier, cessa di far la guerra e vieni a goder! | FA DO SOL DO FA DO SOL DO |
E cavalca, cavalca, cavalca, alla fine Fanfulla s'accascia; lo risveglia la turpe bagascia: "100 scudi mi devi donar!" | |
"Vaffancul,
vaffancul,
vaffanculo!" le risponde Fanfulla incazzato: "20 scudi io gia t'ho donato, gli altri 80 li prendi nel cul!" | |
Evviva l'amor, evviva l'amor: quando si fa la cacca, la cacca, la cacca, Evviva l'amor, evviva l'amor: quando si fa la cacca si sente l'odor. | |
Passa un giorno, due giorni, tre giorni, a Fanfulla fa male l'uccello: "Cos'è mai questo male novello che natura mi vuole donar?" | |
Fu chiamato un dottore di grido che gli disse: "mio caro Fanfulla, qui bisogna amputare una palla se di scolo non vuoi tu morir!" | |
Di Fanfulla l'orrido membro fu deposto in una gelida bara; cento vergin facevano a gara, intonando codesta canzon: | |
"Facesti il fol, facesti il fol: chiavasti senza guanto, senza guanto, senza guanto; facesti il fol, facesti il fol: chiavasti senza guanto e beccasti lo scol." | |
La morale di questa vicenda assomiglia alla legge del Menga: "chi l'ha preso nel cul se lo tenga, se lo tenga fin dove gli sta!" | |
Di rimando alla legge del Menga, contrapposta è la legge del Volga: "chi l'ha preso nel cul se lo tolga, e lo metta nel cul del vicin." | |
Ma in materia di scoli e banani non c'è proprio mai nulla che tenga; vige solo la legge del Menga che a un dipresso si enuncia così: | |
"Chi l'ha nel cul, chi l'ha nel cul, nel culo se lo tenga, se lo tenga, se lo tenga; chi l'ha nel cul, chi l'ha nel cul, nel culo se lo tenga, e lo tenga ben dur." |
C'era un frate di certosa con la fava lacrimosa ...che voleva fottere... (antichi desideri del tempo) | DO FA DO FA SOL DO FA SOL DO |
|
|
DO LA- DO LA- | |
Quanta fretta, ma dove corri, dove vai? Vieni al bosco degli Scopeti e capirai: lui è Vanni ed io Pacciani, siamo in società; di noi ti puoi fidar... | DO LA- RE- SOL7 DO LA- RE- SOL7 DO MI7 LA- LA7 RE- SOL7 DO |
Noi tagliamo coppiette e non sbagliamo mai, noi saprem conservare le tue intimità; dacci solo 5 minuti e vedrai che così apparirai al TG. | DO7 |
Hai
preso fischi per fiaschi: non vedi che son tedeschi? Non mi si drizza neanche un po'! Non è certo un bel guardare; su, vieni, si va a cercare due italiani che fanno un po' di sano su e giù. | FA SOL DO MI7 RE- SOL7 DO DO7 FA SOL MI- LA7 RE- SOL7 |
Non sprecare altro tempo e parcheggia qua: è un boschetto appartato, una rarità; tu ci cedi qualche frammento e noi faremo di te... un ottimo patè. | |
Apriremo un agriturismo-pizzeria: il timballo di uccelli è una goloseria; una tetta sulla griglia e figa col baccalà: merenda si farà. | |
Non
vedi che è un malaffare, non perdere l'occasione e non potrai pentirti mai: non capita tutti i giorni di imbattersi in due fetenti, due guardoni che fanno pezzetti di te. | |
Quanta fretta, ma dove corri, dove vai? ma che sfiga hai avuto ad incontrare noi... Lui è Vanni ed io Pacciani, siamo in società: ci piace trucidar... |
Le parti in corsivo vengono eseguite dal coro o da un discepolo entusiasta. |
Sono un gigolo e vive al casinò per moltiplicar le fiches. Sono un gran viveur, vive nel piacer, passo notti nelle bische. La disperazion sono di papà, ma la vita è una partita da giocare a "chemin" oppure a "tressett" finché gira la roulette. |
Ma
sono solo un uomo... la tua bontà per sempre stupirà! Ma sono un vero uomo... potrai aiutar noi poveri mortal! |
Sono molto chic, adori le boutique, sono un tipo troppo
forte; tra la gente che vive intorno a te amo farmi far la corte; vesto da gagà coi soldi di papà, solo il meglio voglio avere: ed invito gli amici giù a cena da me: e ci facciamo anche un bicchiere! |
Ma sono... |
Bevo Möet e Chandon a pranzo e a colazion mentre spolpo un'aragosta; Nizza e St. Tropez dicono di te "è il più fico della costa". Per amici ho solo due ladron e anche Giuda, quel gran baro che giocò la mia vita per trenta danar ma più tardi l'ha riavuta! |
Ma sono... |
Da una parte la forma, e dall'altra qualcosa di dietro, e un po' ovunque in che modo la gioca ognuno di noi: se qualcuno lo fa proprio apposta, qualcun altro non ci pensa mai; però gli autobus sono in ritardo anche senza di noi, e la gente continua a incontrarsi anche senza di noi. | DO FA SOL DO FA SOL MI LA- MI- DO7 FA DO FA SOL DO LA- FA SOL DO |
E qualcuno la fa troppo seria e si incazza davvero; qualcun altro la prende più calma, e fa: "che sarà mai?". Se ci sia un senso, o chi ha ragione, è un giudizio e puoi darlo, se vuoi; ma le tasse son sempre più alte anche senza di noi, e la gente continua a mangiare anche senza di noi. | |
Ma la vita è una strana scommessa, e far del bene è un delitto, perché più ti sbatti per gli altri più gli altri si sbatton per sé; la giustizia è questione di prezzo, la saggezza è questione di età, e il denaro ha ammazzato da tempo valore e onestà. | LA- MI- DO7 FA DO LA- FA RE SOL MI LA- MI- DO7 FA DO LA- FA SOL DO |
Da una parte chi meno gli chiedi più duro lavora, e dall'altra chi guarda, e se può ci guadagna un po' su... vorrei solo insegnare a mio figlio che se un giorno un bisogno l'avrà, quasi senza parlare qualcuno gli risponderà. | |
Da una parte la vita, e dall'altra chissà che c'è dietro; nel frattempo gli amici, l'amore, la felicità... per godere c'è sempre un motivo; a ammazzarmi non sarete voi: perché il sole sa scioglere il ghiaccio anche senza di voi, e la gente continua ad amarsi anche senza di voi. |
Questo canto è inno non già di uno, ma addirittura di due ordini patavini: i Crociati, che lo cantano nella versione qui riportata, e i Predoni, che cantano "in cerca di voluttà" invece di "verso la voluttà". |
Godi, godi, vecchia troia, Godi, godi, vecchia troia; Godi, godi, vecchia troia: si riaprono i casin! | SOL DO SOL SOL DO RE RE7 SOL | |||
Appena letta la gaudiosa novità sopra il "Corriere della Sega", il buon goliarda, con la fava ritta, va verso la voluttà. | ||||
Godi, godi... |
Questo canto è stato utilizzato come inno della Giarda con la variante "la giarda, il cappello che io porto...". |
DO FA DO FA DO SOL7 DO | ||||
Goliardo, io vado in ogni dove, cercando strade nuove per la mia libertà; cantando, si libera il pensiero da questo cimitero che è l'umanità. | DO FA DO FA DO RE SOL7 DO FA DO FA DO SOL7 DO | |||
SOL DO FA DO SOL7 DO | ||||
Io cerco, girando, la mia vita perché non sia smarrita questa mia gioventù; il colore del cappello che io porto sarà sempre conforto in ogni avversità. | ||||
E quella gente che guarda e ride, nell'ignoranza beata si uccide senza capire il valore di quel che ho da dire... Ma che ne sai, o volgo bastardo, quel che significa esser goliardo, se tu ragioni soltanto contando i soldoni? | LA- RE- MI LA- RE- MI RE- SOL DO RE- LA- MI LA- RE- MI LA- RE- MI RE- SOL DO RE- LA- MI7 LA- | |||
Avvolto così nel mio mantello acetto tutto quello che questa vita dà: vivendo ho osservato che nel mondo l'intelligenza, in fondo, è una rarità. | ||||
Per questo, vedendo tanta gente parlare e non dir niente, io la sputtanerò; e il mio canto pungente e un po' volgare forse farà fugare un po' di vanità. |
Hatu... Hatu... Hatu... Hatu... Hatu... Hatu... | DO FA DO SOL FA DO | |||
Olla, s'attacca alla cappella, e non si stacca più! Olla, s'incolla ad una palla, e non ti molla più! | DO SOL DO | |||
Solo Hatu il tuo chiavare solo Hatu ti fa gustare e ti andrà liscio come l'olio, chiavar come un coniglio problema non sarà: sia lode dunque al Settebello, l'amico dell'uccello del fine intenditor. | DO7 FA SOL7 DO SOL DO FA DO SOL DO | |||
Hatu... |
Accoccolati ad ascoltare il mare, quanto tempo siamo stati senza chiavare... Riuscivo solo ad infilarti un dito quando tu dicesti piano: non hai capito |
che Hatu, tu sei protetto Hatu, mi puoi venire dentro tu; ed io, che lo capivo io, mandavo in farmacia mio zio e restavo ad aspettare con l'uccello in mano, mentre tu mi dicevi mettilo nell'ano, ed ancora più su ed ancora più su, |
E nascoste nell'ombra di un moscone le mie palle la tua fregna che prudeva un po' impaziente io continuavo a sfondarti il culo e pensavo veramente d'essere un mulo |
e Hatu, non arrivava Hatu, e ti agitavi sempre più; ed io, che non venivo, io pensavo al mona di mio zio. Ti chiedevo voglioso succhiami il banano rispondevi scontrosa no lo voglio in ano, ed ancora più su, ed ancora più su... senti che rumore |
e adesso che è arrivato Hatu muoviti mettitelo su mi son bagnata le mutande io e mentre mi parlavi tu, io armeggiavo con Hatu che non entrava nell'uccello mio... |
E questo è l'inno del corpo sciolto, lo può cantare solo chi caga di molto; se vi stupite, la reazione è strana, perché cagare è soprattutto cosa umana. | DO SOL DO |
|
|
Ho preso un bicchiere di acqua: che schifo! A momenti prendevo anche il tifo: era inquinata, tanto inquinata, non ne bevo più. | DO FA LA- RE- SOL7 DO |
Col latte ho cercato così di curarmi ed i raggi ho dovuto poi farmi: tubercolosi intestinale, e il sanatorio fu. | |
Clisteri con il tè, non dire che fan bene a me: maroidi non ne ho... oppure sì? E poi cos'ho? Io muoio, ahi, ahi, ahi: tifo, tbc e lo scolo che suor Maria mi ha regalato dandola via. | MI- RE SI- DO#- DO# DO#7 FA# SI SOL#- FA#7 |
Ma cosa fai? Nel bicchiere hai versato Barbera... ne ho bevuto tre litri stasera... mi ha fatto bene, tanto ma tanto, ne berrò di più. | SI MI SOL#7- DO#- FA#7 SI |
Eppure forse hai ragione... Che strano: d'improvviso bevendo del vino m'è passato ogni male malsano, resta soltanto un pò di cirrosi, però nulla più. | DO FA LA- ecc. |
John Down giace in un letto d'ospedal
vedi "Godi,
Godi" dentro una camicia di forza John Down giace in un letto d'ospedal e giammai uscirne potrà! |
Certo,
i matti hanno ragione! [3 v.] perché l'handicap non c'è! |
John Down giace in un letto d'ospedal il Valium ebbe il sopravvento John Down giace in un letto d'ospedal e fuggir non gli riuscirà! |
[Rit] |
Questa canzone è interessata perché noi siamo gli scampati non vogliam giacere in un letto d'ospedal: siam la crême della società! |
[Rit] ad libitum |
Lavoro 5 giorni se voglio mangiare, al fine settimana mi voglio divertire: voglio una storiaccia con una donna vera, perciò vado a ballare il Sabato sera. | DO SOL FA SOL DO SOL FA SOL FA DO SOL LA- FA DO RE FA DO |
So dove trovarle senza andare alla cieca: mi butto a capofitto nella discoteca; il posto è bello pieno, la gente bella fresca; mi basterà soltanto gettare la mia esca. | DO SOL FA SOL DO SOL FA SOL FA DO SOL LA- FA DO RE FA DO SOL |
Peccato che la luce sia colorata e strana: ti fa vedere bella anche la più gran befana... Ma quella bionda in piedi accanto alla colonna ha acceso la mia voglia di flirt con una donna: | LA- FA SOL LA- FA SOL LA- MI- FA SOL |
la guardo, mi sorride, ha gli occhi incantatori, e mentre mi avvicino accendo già i motori; le offro un bicchierino, ci entro in confidenza, più cresce la mia voglia, più cala la pazienza... | LA- FA SOL LA- FA SOL LA- MI- FA SOL FA |
Non voglio perder tempo: la scusa più banale diventa un buon motivo per uscire dal locale; i sedili ribaltabili, miei complici in velluto, son sempre lì fedeli, pronti a darmi aiuto. | |
Quel corpo tutto sodo, snello e ben curvato, mi sta portando al limite, mi sta mancando il fiato; la voglio avere tutta, sentirla tutta mia, se mi fermassi adesso sarebbe una pazzia. | |
Allungo la mia mano ancora un po' più giù, cercando quella cosa che ogni uomo vuol di più, raggiungo il punto e stringo, in un attimo mi pento, lei ride ed è beffarda, non mi piace ciò che sento: | |
maledetta scollatura, mi hai tirato un bel bidone; sfido io che era soda: era tutto silicone! Mentre crollano i miei sogni scopro che si chiama Arturo e come tutti noi maschietti sa pisciare contro il muro... | |
Ma guarda te che figuraccia: non è neanche carnevale; scoprire che ho abbordato un ometto transessuale... la guardo ancora incredulo, e a parte quel difetto direi che tutto è a posto; anzi, di più: è perfetto! | |
Potrei pigliarlo a calci da potermi vendicare, oppure perdonarlo e dirgli di restare: se a lei qualcosa manca, il resto è in abbondanza, potrei sempre girarla e coninciare con la danza... | |
Fa già un'altra impressione guardarla dal didietro inizio la missione, e si si si appanna pure il vetro; sarà contro natura, ma quanto non saprei: so solo che la checca resta sempre lu, le, lu... LEI! | DO MI- FA SOL DO |
Lussuria
e vizio Iddio ci dié; voglio una vergine tutta per me. | LA- MI LA- DO MI LA- | |||
In questa valle di cupi tormenti solo l'amore ci fa contenti. | ||||
Lussuria... | ||||
In questa valle di poco sorriso solo chi chiava va in paradiso. | ||||
Lussuria... | ||||
In questa valle di pianto e lamento solo il finocchio vive in tormento. |
Son tutti duca: Ofelia, Mannaia ed Eremita; Elmo e Costa che ga el manto color dela notte pesta, e Caudillo ze sta fatto all'ultimo consilio, e Manetta ha n bolli al di fuori del Bo. | DO SOL DO DO SOL DO DO SOL DO DO SOL DO |
Ma ze deciso che, lo ga dito el tribun, che i duchi ga da esser sinque; no te lo decidi tu, ma ga dito Nusma: "Orsù: sarà un duca nominato in primavera!" | FA DO FA SOL |
Già che c'era ha chiamato in Tribunato Macchia Nera, ze cosa vera; Macchia Nera, che 'l capisse 'sta canson in padovan ma ze un duca furlan. Già che c'era ha chiamato in Tribunato Macchia Nera, ze cosa vera; Macchia Nera, che canta 'sta canson in padovan ma ze un duca furlan. | FA DO FA DO SOL DO |
Vispa Teresa: se la canti per lui è una sorpresa ma non si spera di vederlo in piazza ogni sera; ma elo ze un duro col so manto arancio che ze novo, è sorridente assolutissimamente no! | |
Ma ze deciso... |
Non sarebbe male se le parti in corsivo fossero eseguite da una voce femminile. Meglio ancora sarebbe, ovviamente, disporre di un coro di voci femminili; è invece superflua la presenza di un'orchestra d'archi ad accompagnamento. |
L'uccellino nel gabbiotto fa cip, fa ciop; la teiera sul fornello fa fli, fa flo: è iniziata una giornata con te. | MI LA MI |
Me
la dai? no! Me la dai? no! Me la prendo. | SI LA MI SI7 |
La camicia pulita dal cassetto, la cravatta intonata al calzetto e la giacca finto doppiopetto. | |
Me la dai? ... | |
Mai una volta colazione a letto, mai una volta il cappuccino col cornetto; poche volte pure solo letto. | |
Me la dai? ... | |
Se me la dai io me la prendo se me la dai non te la rendo sul lungomare io te la stendo | MI LA SI LA MI |
Me la dai? ... |
Ho comprato un po' di vino, aveva un certo saporino; brucia tutta la mia gola, la risposta è una sola: | FA# SOL ripetuti | |||
metanolo,
metanolo, metanolo, metanolo blues. | DO SOL RE REb DO SOL | |||
Sono sceso giù all'istante ma è sparito l'ambulante: non è degno di fiducia e ho lo stomaco che brucia... | ||||
Metanolo... | ||||
Se campare vuoi cent'anni senza acciacchi e senza danni questa è la medicina: bevi sempre varecchina! | ||||
Metanolo... |
Vale la pena di sottolineare, a giustificazione dell'altrimenti inspiegabile finale, che questa canzone è stata scritta e arrangiata prima dell'avvento del Viagra. |
Voglio una minchia spropositata, voglio una minchia come quella dei films; voglio una minchia esagerata, voglio una minchia come John Holmes; voglio una minchia che non è mai stanca, di quelle che non ciccano mai: voglio una minchia che faccia un sacco di guai. | FA SOL DO DO7 FA SOL DO DO7 FA SOL DO DO7 FA SOL DO MI7 | |||
E
poi ci accoppieremo come bastards e poi lo racconteremo al bar; chi contro un muro, chi con un "diverso": ognuno col suo sesso ci fa i cazzi suoi... | LA- MI- FA DO MI7 LA- MI- FA FA- SOL7 | |||
Voglio una minchia pietrificata, di quelle che ti sbregano i jeans; voglio una minchia senza ritegno, voglio una minchia che ti sfonda i collants; voglio una minchia maleducata, che quando sputa non si scusa mai: voglio una minchia, vedrai che minchia vedrai... | ||||
E
poi la useremo senza pietà sfondando sfinteri in quantità: uomini, donne, vecchi e bebè, noi gli spacchiamo il culo e ne facciamo tre... | ||||
Ma ho una minchia debilitata, che serve solo a fare pipì ho una minchia inanimata, che giace immobile dentro gli slip; è fredda e molle come un lombrico, e se la cerchi non si fa trovar mai: chiamala minchia... Ma che coraggio che hai! | ||||
E
poi ci ingegneremo a farla star su con seghe, pompini e un dito in cul; ma nei film porno è tutto diverso, quando sei un culo perso e ancora non lo sai... |
Non riporto gli accordi di questo classico tra i classici per due buone ragioni. La prima è che gli accordi della versione originale sono i soliti DO e SOL, con una timida comparsa del FA "per farla ancora più bona"; la seconda è che questo canto si adatta a una marea di canzoni (es. Buonanotte Fiorellino, la Marsigliese, One, Comfortably Numb ecc.) per cui preferisco lasciare al cantore la libertà di scelta. |
La mona delle galline la se magna col pan mentre quela delle bambine la se lecca pian pian: |
Un'insalata de peli de mona contornata de peli de oseo e par farla ancor più bona do ciuffetti de peli de cul. |
C'è chi colleziona sassi, chi farfalle e contrabbassi, chi ci ha i fossili in bacheca, chi le rane in biblioteca; | LA- MI LA- MI LA- | |||
io conservo in albarella solo fette di mammella, e per vincere la noia metto fiche in salamoia. | MI LA- MI LA | |||
Perdonatemi se nelle notti di luna mi ritaglio un toupet da una passera bruna: lo conservo per me come portafortuna. Sono questi i miei capricci: ci ho la fissa dei posticci, sono il mostro di Scandicci! | LA MI MI7 LA LA7 RE LA MI LA- | |||
Nell'armadio delle scale ci ho le fiche sotto sale; sulla mensola in cucina ci ho le tette in formalina | ||||
Le clitoridi le metto tutte insieme in un vasetto, e le chiappe sott'aceto in un mobile segreto. | ||||
Perdonatemi se nelle notti di luna mi ritaglio un toupet da una passera bruna. C'è una taglia su me: è una vera fortuna; ma se vedo peli ricci mi ricaccio nei pasticci: sono il mostro di Scandicci! |
Vorrei fumare insieme a voi due etti di maria, del nero pakistano e poi un carciofo in compagnia. rolla insieme a noi | DO RE RE7 SOL FA DO | |||
La neve che adoro io non è sui monti, ma si trova nella pista che su per il naso va. sniffa insieme a noi | ||||
Mi faccio otto canei al dì, due cilum, un narghilè; non ditemi drogato se a volte fumo il tè. fuma insieme a noi | ||||
Io offro dosi in quantità, le dò di qua e di là; e se con me non vuoi fumar va in mona de to ma'. fatti insieme a noi | ||||
Dopo 'sto sturo a karkadè mi vado ad intrippar; in giro, fatti come me di certo non ce n'è. |
Le parole sottolineate vanno ripetute più volte. |
Sei vigliacca: fai la cacca dura... sembra segatura. | DO SOL SOL7 FA SOL | |||
Poi ti alzi soddisfatta: guarda... lì, se ne hai fatta! | ||||
Oh, mio dio, che colore... chiama... un dottore. | ||||
Signorina, che è successo? Ma cosa... c'è dentro il cesso? | ||||
Beh, mi sembra, sior dottore, un lungo... stronzo, dal fetore. | ||||
Signorina, lei si sbaglia: quella... lì non è frattaglia. |
In genere si inizia a cantare questo carme animati dalla migliori intenzioni, facendo eseguire a un lui le parti in romano e a una lei le parti in corsivo; tuttavia, in genere già al primo "non lavarti" tutti gli astanti si scatenano in un coro unanime e compiaciuto che sarebbe preferibile introdurre solo all'inizio della terza strofa. Facoltativo (ma a mio avviso sempre di effetto) è tornare alla voce solista per la penultima strofa, per lasciare di nuovo via libera all'entusiasmo del coro nel finale. |
Senti questo odore - dimmi che cos'è Puzzi di sudore - non lo dire a me: è colpa dell'estate che mi fa sudare... si, ma sai di gorgonzola, groviera andato a male... | DO MI- RE- SOL7 DO LA- RE- SOL | |||
Non lavarti, non lavarti, dio, tesoro, io ti prego, non lavarti, lascia che sia io a leccare il tuo putrido lordume, non lavarti... | DO LA- RE- SOL7 | |||
Non lavarti, che ti amo sporca, con le ascelle gonfie e il sangue nella sorca... Non lavarti le gengive infette, non levarti il catrame dalle tette... | DO LA- RE- SOL7 DO LA- RE- SOL7 | |||
Tu coi punti neri ti ci fai il caffè, e se son di ieri ci rimedi un tè. Quando poi scorreggi come un lanciafiamme sorridi imbarazzata: hai rotto le mutande! | ||||
Vomitarti addosso è un gran piacere dopo aver bevuto tutto un tuo clistere, non lavarti... |
C'era un omino piccino piccino, con una fava da qui a Pechino, che si inculava qualunque bambino che incontrava sul suo cammino. | DO SOL DO |
Aveva un cazzo dipinto sul petto e una granata infilata nel retto, qualunque donna trovava sul letto lui la chiavava tre volte di getto. | |
E poi saliva sul disco volante e si sparava una sega gigante e, manovrando i complessi ingranaggi, gli rimaneva la fava tra i raggi! | |
E quando poi non ne poteva più Andava in culo al bambino... | DO DO7 FA SOL DO |
| ||
Mi basta sentir dire coscia, mi faccio una bella ossessione, un po' rosa un po' rossa, con tanta, con tanta passione, rotonda e un po' grossa, morbida come piace a me. | ||
Oh sì, sono un ossessone sessuale, sogno il sesso condito col caviale: sogno tette e sogno culi enormi e colossali sol se guardo i cupoloni delle cattedrali. | ||
Se sono con una donna, però, io cosacce schifosissime non fo: con Playman, Playboy e King io vivo a sazietà ma non mi lascio mai scappare un film porno al cinemà, perché... | ||
Sono l'ossesso del sesso... |
Sei stupida come una luna di miele, come un carabiniere, come un animale, come un giro di do... | DO FA DO FA DO LA- SOL7 |
Periferica come le luci a san Siro, come un cantante straniero, come un sabato sera, domenica in... | |
Cattolica, tu vuoi bene alla messa e poi al parroco buono, alla signora di sopra che parla il dialetto. | FA DO SOL SOL7 DO DO7 |
Simpatica, tu sei una signorina elegante e carina, maledetta puttana, ma che male ti faccio? | |
Nelle chiese e nei bar [3 v.] tu ti vendi ai signori adorabili, rispettabili, nuovi amori... | FA SOL MI7 LA- FA DO SOL7 |
Seguo il passo nei bar [3 v.] dei clienti più in bilico: dolce amante, mia cara amica, paga il debito... | |
Sei buona come un amante fedele, provinciale e per bene, amore e catene, politica e sports... | |
Sei cinica, non te ne frega un gran che di chi resta e chi parte, di chi poi se ne pente e ritorna da te... | |
Sei splendida, sei vietata ai minori; sei la luce, i colori, i rumori festosi dei mercati all'aperto. | |
Sei Padova, una città catastrofica, una gita turistica, un caffè sulla strada, cinque minuti e riparto... | |
Nelle chiese e nei bar... |
Ballata di poche pretese, cantata una sera qualunque davanti a un bicchiere di vino, davanti a qualcuno che canta con te. | DO FA DO FA SOL DO FA SOL DO FA DO RE SOL |
Cantiamo e beviamo cantando, insieme al fratello ubriaco, insieme alla vecchia bagascia che si sente vergine e canta con noi. | DO FA DO FA SOL DO FA SOL DO FA DO SOL DO |
|
|
Che importa se fuori fa freddo che importa se si e' fatto tardi, in fondo noi siamo goliardi e perciò Gaudeamus Igitur iuvenes dum sumus! [bis] Post iucundam iuventutem, Post molestam senectutem, Nos habebit humus. [bis] | DO FA DO FA SOL DO FA SOL DO FA DO FA DO FA SOL DO SIb FA SIb FA SOL DO |
|
|
Questa è la storia di uno di noi, anche lui nato, per caso, a Betlemme in una stalla fuori città, gente tranquilla che lavorava. | DO SOL DO SOL DO | |||
Là dov'era la greppia ora c'è un Cristo-Grill... E quel somaro là, tra il verde, ormai dove sarà? | LA- DO LA- DO | |||
Questo ragazzo della via Crucis si divertiva a cenare coi santi. Un giorno dice "vado in montagna": e lo diceva mentre piangeva: | ||||
"Là troverò la croce che non ho avuto qui... e sentirò la Maddalena pianger così...". | ||||
Passano i giorni, e quaranta son lunghi, ma quel ragazzo ne ha fatta di strada! Torna e non trova i ladroni che aveva: con l'amnistia glie li hanno schiodati! | ||||
Là dov'era la greppia ora c'è un Cristo-Grill... E quel somaro là, tra il verde, ormai dove sarà? |
Nel continente padano, (paraponzi, ponzi, Po) alle falde del delta del Po, (paraponzi, ponzi, Po) E ci sta un popolo di stronzi che son tutti culi rotti: son chiamati rovigotti, rovigotti, rovigooo... | DO SOL DO SOL DO FA SOL DO SOL |
Siam rovigotti, siam rovigotti, portiamo gran sfiga; siam grindolotti, siam grindolotti, con noi non ci si intriga. | DO FA DO |
Noi siamo quelli che al sabato sera veniamo a Ferrara per farci una vera noi siam rovigotti. | SOL SOLb FA FA DO |
Alle mignotte sboriamo negli occhi ed ai finocchi lo mettiamo negli orecchi, se non credete venite quaggiù, venite, venite quaggiu-u-u-u. | FA DO RE RE7 SOL7 |
|
|
Salve, Colombo, ligure ardito che il novo mondo festi palese: a questo nostro sacro convito noi t'invochiamo, gran genovese! Noi t'invochiam! |
Qua semo na famegia che no ghe giol la testa, nissun ne rompe i timpani qua semo sempre in festa, chi no ghe xe na ciacola, alegri, materam! Ghe xe gran bele mas-ce fra i nostri american! |
Ave, color vini clari; Ave, sapor sine pari: nos... nos... nos... nos, vagabunduli, sumus jucunduli, sumus christiani nati de cani per omnia popula populorum, amen, amen! |
Pitori, artisti celebri, scultori, leterati, el vin da lì i se ciucia che 'l par el proprio lati; chi no ghe xe na ciacola... |
Anche questa canzone ricade nel novero di quelle per cui sarebbe offensivo scrivere gli accordi: si segua (a parte alcune minime variazioni dipendenti dall'interpretazione del musico) il classico dei classici e gettonatissimo "giro di do" (vedi l'Ossesso del Sesso). |
Onzeme el bunigolo con l'olio del tricheco, magname le caccole dell'intestino cieco; poi con i resti de un pompin imbottisseme un panin, magna merda, canta e va in casin: |
là troverai tua madre (oh yeah) che fa la puttana (oh yeah) e casso in culo, casso in man se guadagna onestamente el pan. |
Strenzeme i cojoni fra i batenti de una porta, sbarame una sega con la mano de una morta; poi con i resti di un bidè fatti un caldo consommè: bevilo per me. |
Succhia il buon foruncolo scoppiato al beduino, bacia l'orinale di una troia da casino; poi uno sporco, vecchio Hatu inghiottisci e manda giù, magna merda, canta e vaffancul. |
Scivola col culo sulla lama di un rasoio, affettati i coglioni e poi servili in vassoio; poi con i resti di un pital incartati in un giornal fatti un baccanal. |
Scoreggiamus igitur,
vedi "Gaudeamus" satii dum sumus! post magnadam fasolorum post bevudam cervogiarum nos domane non magnamus. |
|
|
Come emerge chiaramente dal contesto, le parti in corsivo devono essere eseguite da una gentile voce femminile. |
Sei distesa sul letto nel tepore di maggio, sono un toro in amore, voglio darti un assaggio... Mi ricordo ai bei tempi, stava sempre all'insù, consumavo in un mese un quintale di Hatu. | (LA-) RE- SOL DO LA- LA RE- MI7 LA- | |||
Mo m'infilo il goldone e ti penetro un po'; io gli esami li ho fatti: l'aidies non ce l'ho... Però quello che conta e c'è tra il dire ed il fare è che ti voglio far mia, ma non si riesce a drizzare. | ||||
Se non succhi non sale - sei un vecchio maiale Se non succhi non sale - me ne sbatto le bale però in quella vagina l'uccello barzotto non ci può entrare. | RE- SOL DO LA RE- MI7 LA- | |||
Se non succhi non sale - sei un vecchio maiale Se non succhi non sale - me ne sbatto le bale: quell'affare molliccio ai gatti in cortile lo puoi buttare! | ||||
Metti a posto quel coso, non parliamone più; vecchio Julio ora hai chiuso: sei finito anche tu! Con l'orgoglio ferito di chi poi si ribella, sento a un tratto pulsare la gloriosa cappella... | ||||
Se non succhi non sale... |
Va, serenata bastarda: parché go messo un piede su una merda, e no ti me ga dito "Amore, varda..."! Serenata bastarda, e nulla più. |
Sono tronco, sono scosso, quando voglio levarmi dal cesso qualcuno mi deve aiutar! |
Son sull'orlo del collasso quella pazza non mi fa mai rifiatar! |
Nel bel mezzo della notte, lei ti sveglia con gli occhi da matta, ti dice "mio unico amor" |
Poi ti strizza, ti strapazza, e una nuova posizione vuole far! |
Ieri la matrimoniale, oggi la turca vuole fare, forse domani vorrà far l'amore col capo all'ingiù! Poi, quando ti ha violentato, devi riprendere fiato, ti butta fuori dal letto, e 40 flessioni devi far |
Sono rotto, proprio rotto, quando rido mi duole il filetto, mi duole da farmi impazzir! |
Ma se scappo, lo prometto, me lo taglio ed al gatto lo darò! me lo taglio ed al gatto lo darò! |
Son tutte vacche, son tutte vacche, donne oneste non ce n'è. Son tutte vacche, son tutte vacche, donne oneste non ce n'è. | DO SOL DO | |||
Dall'età di sedici anni incominciano gli affanni; alla fica che prurito, se la gratta con un dito. |
|
|
|
|||||||
|
Per gli accordi rinnoviamo ancora senz'altro il puntuale commento fatto a proposito del "alla Carica". |
|
|
Spesa, so che sei soltanto un'alta spesa, passeggi al mio fianco e mi chiedi solo assegni. E mangi, non riesco a capire quanto mangi, mi chiedi di sposarti e non è facile dire di sì. Spendi tutti i miei soldi e pretendi di di potermi fregare così... Ti batto sai cretina, mi costi una fortuna, non puoi non ammettere che non è stato un bel gioco, hai speso mica poco, vai a lavorare per me, per me! | RE RE6 RE RE6 SOL DO RE RE RE6 RE RE6 SOL DO RE DO SOL DO LA RE DO SOL RE DO SOL RE RE6 RE |
È tardi, per darmi il didietro adesso è tardi, vorrei riempire il vuoto che hai lasciato in banca da me. Alzati dalla sedia vai via di qui, ti deturpo se non fai così! Sei proprio una cretina, mi costi una fortuna, non puoi non ammettere che non è stato un bel gioco, mi sono anche stancato, ti mando a batter per me. | |
Stacchi tutti i miei assegni e pretendi di di potermi fregare così... Sparisci, dai, cretina, mi fai anche un po' pena, considerando il fatto che non è stato un bel gioco, non mi sono divertito, io ti scaccio e capisci il perché... perché... |
Nella España c'è un torero con el cazzo lungo e nero; le ragazze di Siviglia fanno a gara a chi lo piglia... | LA- SOL FA MI | |||
E allora prendimelo, sguarattaintingimelo, scappellaimpugnamelo, fammi un pompin! | LA- SOL FA MI | |||
La señora Consuelo m'ha donato lo scuelo, e per cinco pesetas le ho palpato las tetas; era meglio una siega, fata con mucha passion: sparambiavo el dinero, non prendevo lo scuelo, e no gero un coion! | ||||
Per un pompino, però, solo per un pompino, però, solo per un pompino, però, me lo potevi far... | ||||
La señora Rodriguez m'ha donato la figuez, e per poco dinero le ho sfondato il derrero... l'era meglio una siega... | ||||
Per un pompino... | ||||
Ahi mama, el torero de Pamplona me vol palpar la mona, ma mi ghe digo no! Ahi mama, el torero de Cambrette me vol tocar le tete, ma mi ghe digo no! Ahi mama, el torero de Siviglia te vol ciavar la figlia, ma mi ghe digo no! | ||||
E allora prendimelo, sguarattaintingimelo, scappellaimpugnamelo, fammi un pompin! |
E quei pretacci neri m'hanno arrestato e in una cella scura m'han gettato. Mamma, non devi piangere per la mia triste sorte: piuttosto che abiurare meglio la morte. | LA MI RE LA RE LA RE LA RE LA RE MI |
(vocale) | LA DO#- DO- SI- FA#- LA DO#- DO- SI- FA#- SI- FA#- |
E al Torquemada che mi domandava se conoscessi il Cristo Redentore: "no, io non lo conosco; no, io non so chi sia: sono un materialista e non una spia". | |
E quando sopra il rogo fui portato, già dall'Inquisizione condannato, non si sentì preghiera, ma il grido di un ribelle: "io credo solo all'uomo e non alle stelle!" Non si sentì preghiera, né il pianto di una donna, ma solo un prolungato "Porca Ma...!!!" |
E il t-taxi ferma sotto luci un po' falsate e immerso in una trottola di vini di quaggiù io girovago intorno, e pesto il piede dentro un turbine di spezie che non riesce a farmi andare oltre il limite deciso... | DO- MIb RE SOL7 ecc. |
E
vai, vai, vai che voli come un missile! E vai, vai, vai che voli come un missile! | |
Il liscio del sudato, l'olio sulle dita, tutto come un tango che non riesco più a ballare, e gemiti un po' assenti di piaceri comperati e sguardi idioti e fessi come bubble gum... | |
E
vai... | |
È un groviglio di membra, risate, soldi in prestito, che ti tocca la nuca provocandoti un brivido, le facce della gente, ma solo di qualcuno, il tuo vibrare indomito nel cuore del mattino, e noi godiamo strani, con frasi un po' nostalgiche, con fremiti di un tempo che io non ho vissuto. | |
E vai... | |
I cecchini traditori, dai pensieri poco seri accennano a una danza dai colori sconosciuti; e il profumo della pelle, che ti inebria da lontano, ti uccide la ragione se gli vai troppo vicino. | |
E vai... | |
I ricordi abbandonati, i sogni nel cassetto, le cose mai comprate nei luoghi di nessuno, e tutto gira piano in una realtà lontana, dio, cantar che schifo per tutta una serata! | |
E vai... | |
È tutto in una vodka, una vodka al melone, pagata agli amici nel solito bar... |
Buongiorno a te, Signore: vedo un altro giorno grazie a te; mi dicono sia un segno del tuo grande, grande amore e per questo ti ringrazio, anche se | RE SOL LA RE FA#- MI- LA SOL LA |
il letto sembra vuoto da quando la mia donna è andata via: l'amavo, ed ho cercato sempre di esserle devoto ma hai deciso che non doveva essere mia. | |
e
il lavoro non va bene: si dice che entro questa settimana dovrei esser licenziato. Ma so che c'è del buono in queste pene, e grazie per avermi sempre amato. | SOL LA RE FA#- SOL LA7 RE REM7 MI- LA7 SOL LA7 RE FA#7 SOL LA7 RE |
E grazie a te, Signore, del cibo che anche oggi c'è per me; lo pago lavorando tutti i giorni nove ore, ma sembre debba dire grazie a te... | |
E non ti preoccupare se non so neanche far bollire il riso: è solo perché prima che imparassi a cucinare hai voluto portar mamma in paradiso; | |
e
ti prego di scusarmi se quando lei è morta io, da stolto, ho provato anche dolore: l'hai fatto senza dubbio per mostrarmi che sai essere grande nell'amore. | |
Lodato sii, Signore: il sonno sta allungando le sue mani; ti prego di lasciarmi questa fede e questo cuore per poterti ringraziare anche domani; | |
e guardo l'altra piazza, ed anche questa sera sto a pensare che neanche oggi mi hai fatto incontrare la ragazza da cui mi permetterai di farmi amare... | |
ma
un amore che finisce dà sempre bei ricordi, e una montagna di lezioni da imparare; sarà anche vero, oh Dio, ma mi stupisce un modo così strano di insegnare. | |
Le poche cose che van bene non sono mai piovute dal tuo cielo, ma da averle sudate, da spezzarsi sette schiene, e spesso ce l'ho fatta per un pelo; | SOL LA RE FA#7 SOL LA RE FA#- MI- LA SOL LA |
se
non mi vuoi aiutare, se vuoi lasciarmi solo, sfortunato e bastonato sempre più, allora su di me non ci contare perché io su di te non conto più, perché io su di te non conto più, perché io su di te non conto più. | SOL LA RE FA#- SOL LA7 RE REM7 MI- LA7 SOL LA7 RE FA#7 SOL LA7 RE REsd SOL LA7 SI- FA#- SOL LA7 RE |
Dopo un poco che facevo il fesso le parlai di sesso ma lei mi rispose: «un'altra volta». | DO SOL LA- FA DO SOL FA DO |
Quando mi pareva l'ora buona le palpai la mona ma lei mi ha fulminato: «un'altra volta». | |
Un'altra
volta! [4 v.] Io lì a provarci sempre, e lei: «un'altra volta»! | LA SOL FA DO DO SOL FA DO |
E le settimane ci passavo e ancora ci provavo per sentirmi dire: «un'altra volta». | |
Quando aveva ormai deciso il giorno in cui l'avrei sposata ancora mi diceva: «un'altra volta». | |
Un'altra
volta! [4 v.] Quanto me lo son menato: «un'altra volta»! | |
Pare sia scaramanzia se il giorno prima delle nozze ripeté con gli occhi gonfi: «un'altra volta». | |
Ma la prima notte, ricordando dieci anni di seghe venne il mio momento: «un'altra volta»! | |
[Rit] ad libitum |
Università degli studi, libera università dove liberamente scegli la vita che ti conviene; università degli studi, Gesu' Giuseppe e Maria, tutti quanti i santi, tutti quanti studiano insieme. | LA MI LA |
E c'è l'omino nero che ti fa paura, che ti dice «studia che la vita è dura: è l'unica maniera un poco duratura per farsi largo», e c'è l'omino rosso che ti dice «scusa, hai mica cento lire per l'Argentina, hai mica qualche cosa per qualche cosa che non ricordo», | RE LA MI LA7 RE LA MI LA7 |
e poi c'è lei, che più figa di così non se n'eran mica viste prima qui: lei studia architettura e parla piano, quando sorride si spalanca il cielo però quando passa non t'aspetta, e quando aspetta non aspetta te: lei è sempre in ritardo, chissa che traffico assurdo che c'è. | RE MI LA LA7 RE MI LA LA7 RE MI LA LA7 RE SI- MI LA FA#- RE MI LA |
Università degli studi, se passo qui davanti ci ripenso e penso, ci ripenso che non ti conosco. Università degli studi, in fondo dopotutto, dopotutto, in fondo, analizzando, siamo stati bene. | |
E c'e' l'omino nero... |
Eccomi qua: sono venuto a vedere lo strano effetto che fa questa vacca sulla mia schiena, e il gaudeamus che si intonerà e se per caso ci scappa un bel duca che sia qualcuno che ancora si ostina a portar la feluca, nonostante l'età e i risultati scarsi all'università e che non gli è mai venuto un sorriso... Improvvisamente eccoci qua: l'abate e il cavaliere arrivati fin qua, il tricheco e lo scudiero e siamo pronti a incazzarci davvero pur di stare qua; tribuno, duchi, questore e vicetribuni, siam qua e pur di averne l'onore abbiam lasciato soltanto un momento le nostre insegne di là, al gancio del lampadario, in Tribunato a da Mario, date a un saiato o al vicario... Date a un saiato o al vicario. | SI LA MI FA# SI LA MI FA# RE LA RE LA MI SI MI SI SOL FA DO RE SOL FA DO RE SI SOL FA DO RE SOL FA DO RE SI MI- LA DO RE SOL |
Eccoci qua: l'abbiamo fatto per poco, e che sia poco si sa; e un velo pietoso è calato già su questa goliardia, che tanto santa mai non sarà e ci ricorda il sapore di certi vini di certi bar in cui oramai non torniamo più neanche per fare riunione, nemmeno quando ci sentiamo giù comunque eccoci, siamo qua: l'abbiamo fatto per niente, perché è così che ci va; e ci incazziamo infinitamente, c'inalberiamo ripetutamente... Eccoci qua: il tribunato giocondo, finalmente qua; siamo i più fighi del mondo, abbiam lasciato soltanto un momento i nostri amici di là, sotto quel lampadario, a far riunione o da Mario, senza nemmeno un vicario... Senza nemmeno un vicario. |
Nel millenovecentocinquantotto, il venti di settembre, infausto dì, entrò una senatrice nel casotto, disse il suo nome: era la Merlin. Il cazzo mio indiscreto solo è rimasto, e triste, ohimè, e ridotto alla sega in gran segreto non si rassegna alla fatalità, cerca la sua bagascia preferita, la sua puttana che la potta dà. |
Addio mio bel lupanare, ricordo d'anni belli e di splendor! Vivo col gran desir di vederti riaprir ed intanto una sega mi fo. |
Ricordo ancora l'ultima mezz'ora il venti di settembre, ultimo dì: chiavammo senza dire una parola, ed alla fine solo un gran sospir! Noi ci guardammo muti mentre lo sgocciolavo sul bidet: tutti i sollazzi che avevam goduto erano sol ricordi e sono sol! Anni per me crudeli e senza fica, per lei la casa di rieducazion. |
Addio... |
Anche se mai ufficialmente riconosciuto, è ormai accettato e anzi quasi apprezzato che nel corso della terza strofa le donzelle leggano e cantino "viva la fava". |
Voi quadrati ci avete i coglioni disse Zeus ai Vespertilioni e noi gioiosi intoniamo ogni dì il nostro inno, che suona così: | RE LA MI7 LA RE LA MI MI7 LA | |||
Dove vai, Vespertilio amoroso, notte e giorno d'intorno volando, delle vergini il sangue succhiando della vita gran goditor? | LA MI LA MI7 LA | |||
È il Vespertilio un ver Goliarda, fiero il guardo, la fava gagliarda; è il Vespertilio un cuor sincero: "Viva la figa" è il nostro pensiero. | ||||
Dove vai, Vespertilio amoroso, delle botti il vino trincando, ogni notte pulzelle chiavando nel sacro nome di San Trimalcion? |
Goliardi state in guardia, il VM è già qua, minaccia erezioni ce l'ha su con noi; nel sesso è una potenza e questo si sa: che tira, che tira, che tira. | MI SI LA SI MI SI LA SI MI |
La mano del VM è in grado, si sa, di dare i paglioni a ognuno di noi: potenza non gli manca, di donne ne ha, chiaverà, chiaverà, chiaverà... | |
VM, hai sempre una sottana al tuo servizio, per lei non è di certo un sacrifizio: orgasmi, orgasmi, orgasmi lei avrà! | MI SI DO#- SOL#- DO#- SI MI |
VM, riserva tu fai sempre di goldoni: li usi contro i perfidi bambini, che furbo, che furbo, che furbo che tu sei! | |
Goliardi state in guardia, il tiranno è già qua, minaccia punizioni, ce l'ha su con noi; la tragica impotenza è già certa, si sa: non tira, non tira, non tira. | |
La mano del VM ottenere non sa le magiche erezioni di ognuno di noi: la voglia non gli manca, denaro ne ha, pagherà, pagherà, pagherà... | |
VM, pagando una puttana pel servizio la obblighi a un sì grande sacrifizio: che palle, che palle, che palle si farà! | |
VM, comprato hai inutilmente dei goldoni: ben presto si son fatti palloncini; bambini, bambini, comunque non ne avrai! |
Per gli accordi rinnoviamo ancora una volta il commento fatto a proposito del "alla Carica". |
Sarà capitato anche a voi di avere un casino in famiglia: il padre che chiava la figlia e il nonno finocchio che incula il marmocchio: |
zum zum zum zum zum, zum zum zum zum zum... |