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Il Cedro (Citrus Medica) Il cedro è pianta di origini antichissime. Appartiene alla famiglia delle rutacee ed ha caratteristiche ed ha caratteristiche simili al limone. La provenienza più accreditata è quella delle Indie, ma dalle poche notizie storiche esistenti si apprende che la coltura è giunta in Italia con la venuta degli Ebrei che nel III sec. a.c. fondarono le colonie di Metaponto, Sibari, Laos, Paestum e sulle coste Calabresi impiantarono la coltivazione del cedro. Il cedro (Citrus Medica) trova le migliori condizioni di vegetazione nei paesi caldi e temperato-caldi ed in Calabria la regione agraria dove da sempre si coltiva con risultati eccellenti è la fascia costiera di Diamante, Santa Maria del Cedro e Scalea nell'alto Tirreno Casentino dove pare esistesse una Colonia di Sibari. Teofrasto nei suoi scritti (313 a.c.) chiama il cedro "Melo Medica" e "Persico" da cui ne deriva anche una ipotesi di origine Persica. La costa tirrenica rappresenta oggi il fulcro della cedricoltura che produce: "il frutto dell'albero più bello della mitologia ebraica" come lo definisce il Prof. Elio Toaff Rabbino Capo della Comunità Israelita di Roma". Parlano del cedro, anche se genericamente, Aristotele, Plinio il vecchio ed altri e negli affreschi di alcune catacombe compare anche il frutto del cedro come simbolo di culto. |
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La
pianta La pianta ha aspetto arbustivo, con rami forniti di spine aculeate e lunghe e che la differenziano dal limone. Le operazioni colturali e la raccolta dei frutti venivano, nelle vecchie cedriere, eseguite carponi sotto le piante le quali a loro volta venivano coperte con comuni canne per proteggerle dalle calamità naturali. Nelle cedriere di nuovo impianto, invece, le piante vengono messe a dimora con sesto d'impianto più distanti e raggiungono un'altezza maggiore per cui le operazioni colturali possono essere eseguite più agevolmente utilizzando anche i mezzi meccanici. Il sostegno dei rami appesantiti dai frutti sono in metallo e non più il paletti di legno di castagno e la copertura delle piante avviene con apposite reti protettive. L'apparato radicale è costituito da un fittone principale dal quale si dipartono tante radici avventizie il cui sviluppo è connesso con le caratteristiche fisiche del terreno. Le foglie sono sostenute da un picciolo della lunghezza di cm. 6-7 e presentano una nervatura principale abbastanza pronunciata che diventa più sottile vicino l'apice. Hanno consistenza coriacea di colore verde intenso nella pagina superiore e pallido in quella inferiore. Sono abbastanza sviluppate (15-20 cm.) e quando si spezzano diffondono un gradevole odore caratteristico determinato da ghiandole oleifere in esse contenute. La fioritura viene così distinta: A) una fioritura primaverile (marzo - maggio) B) una fioritura estiva (giugno) C) una fioritura tardiva (settembre) La più importante è la fioritura estiva che fornisce la migliore qualità del frutto. Le altre due fioriture sono meno importanti perché producono cedri che non raggiungono una perfetta maturazione ed assumono forma irregolare. Il frutto del cedro è un esperiedo che a seconda delle coltivazioni è di grosse dimensioni con un peso che può variare dai 500 - 600 gr. a 1,50 - 2,0 kg. ed una lunghezza di 20-30 cm. La forma varia dallo sferico all'ovale e la scorza è grossa e spessa, dura, rugosa e liscia, di colore giallo punteggiata di numerose ghiandole oleifere. Con una sezione trasversale si evidenziano: 1)un epicarpo che ha funzioni di protezione della parete interna dell'ovario; 2)un mesocarpo che è la zona intermedia, di colore bianco, consistente e aderente all'epicarpo insieme al quale costituisce la buccia o scorza del frutto; 3)un endocarpo che rappresenta la polpa e che si suddivide in logge e spicchi (13-15) tramite una pellicola spessa e resistente. Ogni loggia contiene da 1 a 3 semi di dimensioni piccole, di colore bianco. I semi dei cedri, a differenza degli altri agrumi, sono monoembrionici cioè sviluppano una sola pianta per seme. E' d'uopo a questo punto accennare brevemente alle operazioni per la trasformazione del prodotto: la salamoiatura, la sbuzzatura e la canditura. |
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Trasformazione
del Cedro SALAMOIATURA SBUZZATURA CANDITURA |
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Vantaggi
Il cedro ha dato piacevoli e raffinati risultati in gastronomia, soprattutto nella cucina Calabrese che vanta tradizioni familiari di sapori genuini e di gusti naturali sia per le mense povere che per quelle privilegiate. "può entrare in una dieta Mediterranea, volta a prevenire molte malattie degenerative della nostra epoca, quali l'obesità, il diabete, l'arteriosclerosi e lo stress". |
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