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La Storia di Diamante e Cirella
Diamante
è situata ai piedi del Monte La Caccia (m.1744), sul quale svetta
maestoso il Massiccio della Montea (m. 1785) e si rispecchia nelle
acque del mar Tirreno. Il paese, a 25 m.
s.l.m., ha il suo centro storico arroccato sugli scogli del << Trijùnu
>> e del <<
Timpùnu >> che vi formano una punta naturale con la forma
caratteristica di un foglia trilobata dal nome greco "Trion",
che vuol dire "foglia di fico". Fu per caso, durante
una tempesta, che i Focesi, abitanti della Lìdia,
Dallepoca dei Romani il "Fiume del Diamante" estese in breve tempo il nome al territorio circostante dando origine alla "Terra del Diamante", toponimo che passò più tardi allagglomerato urbano come riportavano le carte topografiche dal 1692 in poi. Su questo argomento però non mancano altre ipotesi.
Verso gli inizi del
1500 sopra gli scogli del Trione sulla << Punta di Diamante >>
il principe di Bisignano Don Girolamo Sanseverino, padrone
del territorio di
Il primo nucleo di
abitanti venne incrementato nel 1647 da due famiglie ribelle di Amalfi,
ricercate dal viceré spagnolo di Napoli Don Rodrigo Ponce de Leòn,
duca DArcos, per aver fiancheggiato Masaniello nella
sua rivolta. Lultimo incremento
della popolazione si ha nel 1649 con larrivo di altre due famiglie
provenienti da Maierà, le quali, vessate dalle tasse e dalla prepotenza
della principessa Donna Caterina Manriquez di Marano, patrona
di Maierà e Cirella, di nascosto domandarono al Carafa di metterli sotto
la sua protezione, avendo le loro abitazioni proprio sul confine, con
Diamante, segnato dal Corvino. Nellattuale
zona del Calvario, dove sorge il Palazzo Siniscalchi, di fronte
al Torrione, fu
Sconsacrata la chiesa di San Nicola, Diamante non aveva un altro luogo di culto adatto dove poter svolgere le funzioni sacre. Fu allora che il principe Tiberio Carafa, religioso e molto devoto della Madonna, decise di far costruire, a proprie spese, donando 37 ducati, una nuova chiesa e dedicarla allImmacolata Concezione. Il principe Tiberio Carafa, mai venendo meno alla sua magnanimità, fece suo lonore di donare alla nuova chiesa, da lui voluta, la monumentale statua dellImmacolata Concezione da collocare sull altare maggiore, commissionandola ad uno scultore toscano. Il capitano del bastimento, visto il miracolo, consegnò alle autorità del tempo e al popolo la statua, e virando il timone, il bastimento scomparve verso ponente, là da dove era venuto.
Verso linizio
del 1800, il centro abitato di Diamante singrandì estendendosi fino
allattuale contrada dell<< Aquàra >>, sul
cui lato a mare esisteva una vasta area incolta, usata come piazza, dove fece
edificare una cappella dedicata al Martire di Sebaste che
nello spazio di alcuni anni divenne una graziosa chiesetta. Non si conosce lanno
di costruzione della chiesetta di S. Giuseppe, ma si sa che sorse
come cappella di famiglia, sit Dagli inizi del XVII° secolo fino a circa la fine del XVIII°, oltre che nel 1500 sotto i Sanseverino, Diamante esportava in quasi tutta Italia ed in alcuni paesi europei lo zucchero prodotto nelle piantagioni del principe Tiberio prima, e di Francesco M. Carafa dopo. Nella contrada "Pirrùpu" esisteva una fabbrica di tessuti chiamata << a Filànna >>. Loccasione della fiera diede al paese lopportunità di essere conosciuto e dintrecciare rapporti commerciali con i paesi limitrofi.
Nella piccola comunità
di Diamante, verso la metà del XIX° secolo, la vita trascorreva
all’insegna del lavoro e della ritrovata tranquillità. Ma una notte
d’inverno essa fu turbata da un fatto raccapricciante…….. per questo fu
costruito un arco per installarvi al suo interno un portone di ferro
<< a Porta da Terra >>.
Cirella dal 1811 era una borgata di Maierà e sotto richiesta del sindaco di Diamante, il Cav. Arcangelo Caselli,fu indetto un referendum, per decidere di staccare la borgata dal comune di Maierà ed aggregarla a quello di Diamante. Alla fine del XIX° secolo, altri due avvenimenti contribuirono allo sviluppo di Diamante: Il 2 maggio 1877 : Lultimo avvenimento del secolo fu la costruzione del tronco ferroviario NapoliReggio C. Sul finire del XIX° secolo Diamante, come il resto della Calabria, fu investita da unondata di emigrazioni. Il 1900, ereditò dal vecchio secolo appena trascorso, lemigrazione e, di conseguenza, un modesto tenore di vita. Di li a poco i guai per Diamante sarebbero finiti: finalmente si stanziarono i fondi per la costruzione del Ponte Corvino. Negli anni trenta, la vita a Diamante trascorse normalmente Poche famiglie di nomadi, provenienti dalla Jugoslavia, attraverso la Puglia e la Basilicata nonché dallinterno della Calabria stessa, verso la fine degli anni cinquanta, si stabilirono a Diamante. Con larrivo dei primi turisti a Diamante, i bar che si trovavano sul C/so Vitt. Emanuele, si organizzarono alla meglio, mettendo i primi tavoli sui marciapiedi antistante i locali stessi, per la degustazione di gelati e della granita di cedro, di produzione propria ammirando la scogliera, sulla quale, nacque la prima balera denominata << a Pista >>. Fino agli inizi degli anni settanta, in Piazza XI Febbraio si teneva, il 4 Novembre di ogni anno, la commemorazione dei Caduti del primo conflitto mondiale organizzata da Don Giovanni Cosenza Cavaliere di Vittorio Veneto. Cirella, attualmente frazione di Diamante distante 3 Km. dal suo centro urbano con circa 1500 abitanti, vanta anchessa origini remote. Nel XVI° secolo, i viceré di Napoli, temendo incursioni piratesche lungo le coste del Tirreno, ordinarono la costruzione di torri di difesa.C ome uniche testimonianze della distrutta chiesa romanica di San Nicola Magno, rimasero il busto ligneo del 1500 della Madonna dei Fiori. Nel XVIII° secolo Cirella, come Diamante, aveva intrapreso rapporti commerciali con i francesi dove con lascesa al potere di Napoleone Bonaparte, molte cose cambiarono. Sul trono di Napoli non sedevano più i Borboni, poiché Ferdinando IV fu spodestato .
Così a Diamante, oltre alle due feste patronali dellImmacolata, si celebrano altre feste nel corso dellanno. Nelle sere di Quaresima fino al Sabato Santo riecheggiano nellaria i canti della "Passione di Gesù" ed il "Pianto di Maria" che le << chiùrme >> di pescatori e di giovani eseguono manoscritti. La gastronomia, in un certo modo, ha delle attinenze con le feste paesane, avendo anche i riferimenti principali col Natale e con la Pasqua. I diamantesi conservano ancora, nel loro patrimonio genetico, lo spirito di libertà di quei loro antenati, che si rifugiarono in questi luoghi per sfuggire alle vessazioni di duchi, baroni e feudatari.
Cirella Cosa c'è da vedere a Cirella:
Cosa c'è da vedere a Cirella vecchia:
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Ultimo aggiornamento : 31/05/23 22.56.56 +0200 Fabris s.r.l. Via B.Croce, 19 - Diamante (cs) - P.I.02584880781 - Copyright © 2001-2009 - I diritti di traduzione, riproduzione, adattamento parziale o totale e con qualsiasi mezzo sono riservati per tutti i paesi. Sito Realizzato da Fabris Gabriele johnros5@johnros5.it www.johnros5.it , per informazioni info@lidotropical.it - 3338765141 Altri nostri siti : www.lidotropical.it www.lidotropical.com www.mare.cosenza.it www.camper.calabria.it www.camperando.net www.camperiamo.it www.onderadio.fm www.johnros5.it www.uniqueitems.it www.tropicalanimation.it www.tropicalanimation.com www.campingcalabria.eu www.campeggiocalabria.com |